Arte e impresa: racconto di una straordinaria collaborazione

di Simone Andreini



Molto spesso, quando si pensa ad una mostra d’arte e specialmente al momento della fruizione, quando tutto è pronto e ordinato, ci si dimentica o semplicemente non si dà il giusto peso a tutta la rete di aziende che sono implicate, non solo semplicemente necessarie, ma indispensabili alla resa della mostra, esibizione o evento che sia. Non è scontato trascurare questo aspetto che invece è fondamentale, poiché altrimenti non sarebbe possibile immaginare il prodotto finito e fruibile così come ci arriva. Questo indispensabile network di imprese si districa, da società di servizi come la logistica, il mondo delle assicurazioni, l’amministrazione del diritto (ex. Avvocati, notai, etc) i servizi di sicurezza e vigilanza, proseguendo con i professionisti che lavorano alla realizzazione del progetto stesso, fino alle più impensabili società addirittura di software o hardware sempre più utilizzate dal mondo dell’arte di oggi. In questo numero vorrei con-centrare però il focus su una delle più memorabili opere logistiche di questo genere. Non tutti sanno che Papa Giovanni XXIII autorizzò lo spostamento di una delle più importanti opere che il Vaticano possedeva, ma che non riuscì mai a vedere compiuto. Impresa poi conseguita dal suo successore Papa Paolo VI. Siamo nel 1964 e il Cardinale di Roma diede in prestito, dopo un viaggio durato 8 giorni via mare, un celeberrimo capolavoro non meno che “La Pietà” di Michelangelo Buonarroti, che lí la posizionò in Basilica nel lontano 499 e non venne mai più toccata. Tutto questo, sotto la direzione tecnica del direttore dei lavori dell’ing. Vacchini. “La Pietà”, grazie a tavole di legno di faggio saponate, venne fatta scivolare dal suo piedi-stallo marmoreo in una cassa di legno. 

Ad eseguire l’operazione furono i fratelli Minguzzi, l’opera venne esposta nel Padiglione Vaticano del New York World’s Fair e durante la sua permanenza, fu ammirata da più di 27 milioni di visitatori. Rimase esposta per un anno, attirando l’attenzione di turisti da tutte le Americhe. Ovviamente, il Papa, assumendosi una responsabilità non da poco, autorizzò questa epica impresa. Analizziamo ora questa straordinaria commissione, pensiamo a quante risorse sono state poste in campo e a l’investimento esorbitante che é stato necessario per lo spostamento di una singola opera. Uno dei primi partecipanti a questo processo, è ovvia-mente il mondo delle assicurazioni.

Queste hanno dovuto garantire, con contratti speciali o scarichi di responsabilità, la messa in sicurezza sia della scultura, sia di tutte le persone che hanno lavorato, sia dell’ambiente circostante in cui si trovava già esposta l’opera (St. Pietro.). L’argomento appena trattato, potrebbe riferirsi ad un allestimento o un ritiro, non meno importante, ma spesso poco considerato, momenti differenti in cui si ha bisogno di una squadra di persone e di aziende, che lavorano per la perfetta riuscita dell’operazione. Un esempio pratico, “non possiamo perderci un dito di una scultura, specialmente se è di Michelangelo!”. Pertanto, l’organizzazione di un’esposizione, necessita della coadiuvante attività di diverse figure professionali altamente formate e con un adeguata remunerazione, collaboratori che vanno da: creative director, organizzatori, manager o ufficio stampa. Figure professionali che fanno ovviamente lievitare il prezzo finale dell’evento, ciò a seconda della specificità del professionista o dell’azienda che si va ad interpellare. A questo proposito, ho analizzato “gli attori che resero possibile questa apparentemente ed impossibile impresa”. La ditta in questione, rappresenta un'eccellenza italiana a tutt’oggi in attività, che opera in questo settore dal 1850, i quali portarono a compimento una delle più epiche e ricordate imprese di spostamento e posizionamento di una delle più iconiche opere dell’intera arte italiana, un simbolo di bellezza senza prezzo, che ha viaggiato per giorni, per approdare il settembre del 1964 negli Stati Uniti, per poi ritornare in Patria il 13 novembre del 1965. Tanti rischi e kilometri percorsi, solo per essere vista da milioni di persone che non avrebbero mai avuto la possibilità di viaggiare fino a Roma. A conclusione di questo esempio, volevo sottolineare ancora una volta l’azione combinata di un team di persone che interagiscono e si interfacciano con imprese sempre più internazionali ed innovative. Basti pensare a tutti i sistemi di blockchain che hanno ultimamente imperato sul mercato, risultando come si dice in gergo una “bubble”, che hanno comunque generato utili impressionanti in diversi settori. Quindi, concentrarsi sui segmenti di impresa che, come abbiamo visto non sbagliano e stanno in piedi dalle 1850 in settori anche meno conosciuti come questo descritto, offrono eccellenza e serietà, cenno distintivo della nostra Nazione.