CULTURA DELLE IDEE - LA GIORNATA METEOROLOGICA MONDIALE 2024

di Francesca Rasi



Il 23 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Meteorologica Mondiale, istituita nel 1961 per ricordare l’entrata in vigore il 23 marzo del 1950 della Convenzione sull’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM). Per l’occasione, il 22 Marzo l’Aeronautica Militare ha organizzato a Roma, presso il Palazzo della FAO, un incontro con oltre 400 studenti delle scuole superiori di Roma e del Lazio sul tema indicato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale per il 2024: “At the Frontline of Climate Action”, ovvero “In prima linea per l’azione sul clima”. È stato un onore per me presentare la Giornata Meteorologica Mondiale.
Per coinvolgere le giovani generazioni e fornire loro gli strumenti necessari per contribuire per l’azione sul Clima e’ stato chiamato Alessandro Beloli divulgatore di Geopop.
L’evento, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di istituzioni, del mondo accademico e della ricerca, è stato aperto da Maurizio Martina, Direttore Generale Aggiunto della FAO, che nel suo indirizzo di saluto ha voluto evidenziare come “il tema della fame e della sicurezza alimentare sono purtroppo oggi temi caldissimi per milioni di persone, emergenze vere ad ogni latitudine, e c’è una sovrapposizione molto chiara della mappa della fame nel mondo con la mappa del cambiamento climatico. In Italia, a Roma, abbiamo la fortuna di ospitare grandi agenzie internazionali che lavorano su temi quali l’agricoltura, l’alimentazione, agenzie come la Fao”.
L’obiettivo dell’iniziativa e’ stato quello di avvicinare le giovani generazioni ai temi del cambiamento climatico e quello di illustrare i compiti delle istituzioni nazionali e, in particolare, il ruolo del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare nelle attività di monitoraggio dell’atmosfera nell’ambito delle collaborazioni esistenti a livello nazionale e mondiale sotto l’egida dell’OMM. “Siete voi i destinatari principali di questa giornata”, ha detto il Gen. Brig. Luca Baione, Capo dell’Ufficio Generale Aviazione Militare e Meteorologia e Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, “molti degli effetti dei cambiamenti climatici che stiamo oggi studiando saranno visibili nei prossimi decenni. Ecco perché iniziative come questa sono fondamentali per diffondere conoscenza e fare cultura su questi temi importantissimi, nonché per far conoscere il ruolo e le eccellenze di un settore come quello del servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare che ogni giorno è in prima linea per agire concretamente sul clima, proprio come recita il tema della giornata mondiale di quest’anno”.
Gli studenti hanno avuto in particolare l’opportunità di interagire direttamente con i diversi relatori, recependo le “buone pratiche” quotidiane per diventare promotori consapevoli di iniziative che possano contribuire alle azioni nazionali e internazionali.
In chiusura, si è anche collegato il Col. Walter Villadei, astronauta dell’Aeronautica Militare che ha recentemente preso parte alla missione Ax-3 di Axiom a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, che oltre ad approfondire temi specifici legati al tema della meteorologia, ad esempio quello dello space weather, ha voluto sottolineare la crescita che tutta la dimensione spaziale sta vivendo, ambiti in cui – “oltre a quella dell’astronauta – sono sempre più richieste dal mondo della ricerca e del lavoro molte figure professionali come scienziati, tecnici, ingegneri, medici, istruttori e oggi sempre più anche la parte legale e giuridica. Lo Spazio va guardato come “una grande opportunità”: non più “una frontiera da esplorare, ma una normale dimensione quotidiana di attività”, verso cui l’umanità si sta espandendo. Villadei si è rivolto alla platea di studenti e studentesse, sottolineando che “quello di fare l’astronauta non deve essere un sogno remoto, ma un sogno estremamente concreto. Io sono l’astronauta numero 609, dall’inizio dei voli spaziali. La popolazione non è numerosissima, ma aumenterà sempre di più. Direi a chi ha questo sogno di non metterlo nel cassetto, ma con impegno, sacrificio, determinazione e studio si può sicuramente realizzare. Lo Spazio sta diventando da frontiera da esplorare ad una normale dimensione quotidiana di attività, ci stiamo espandendo come umanità. Ai giovani direi: guardate con fiducia e passione allo Spazio. Siete in uno dei Paesi che in questo settore gioca un ruolo da protagonista”.
Auguro alle giovani generazioni di appassionarvi a questi temi, di essere professionisti nel campo della ricerca, della scienza, della tecnologia, dell’innovazione. Il mio vuole solo essere un arrivederci ai prossimi appuntamenti che vi consentiranno di continuare questo viaggio insieme a “me” attraverso la Rivista Spazio Imprese.