DOPPIA VISIONE - DAL BARATTO AL BITCOIN
di Pietro Vivone & Filippo
In una luminosa mattina, mentre il profumo del pane appena tostato si mescola a quello del caffè, Pietro e suo figlio Filippo si siedono per la colazione. È il momento ideale per una conversazione stimolante, con il fratellino Leonardo che osserva attentamente, cercando di imitare i gesti del fratello maggiore.
Filippo, con gli occhi pieni di curiosità, pone domande sui metodi di pagamento, dalla loro origine alle moderne tecnologie digitali.
Filippo: “Papà, come facevano le persone a pagare prima dell’invenzione delle monete e delle banconote?”
Pietro: “È una storia affascinante, Filippo. Inizialmente, le persone utilizzavano il baratto: scambiavano direttamente beni e servizi. Immagina di scambiare del grano con una gallina o con una giornata di lavoro nei campi. Tuttavia, questo sistema presentava delle complicazioni, poiché non sempre si trovava qualcuno interessato proprio a ciò che si aveva da offrire.”
Filippo: “E dopo cosa è successo?”
Pietro: “Si è passati ai primi ‘mezzi di pagamento’ come il sale, le conchiglie o i metalli preziosi. Erano oggetti universalmente riconosciuti come preziosi e potevano essere utilizzati per gli acquisti. Anche questi, però, avevano i loro limiti: erano difficili da trasportare e il loro valore variava notevolmente a seconda del luogo.”
Filippo: “Così sono nate le monete?”
Pietro: “Esattamente. Le monete di metalli preziosi, come l’oro e l’argento, erano durevoli e avevano un valore universale. Sono state utilizzate per secoli, ma con il tempo hanno mostrato dei limiti, soprattutto per le grandi transazioni. Così sono state introdotte le banconote, che rappresentavano una determinata quantità di oro o argento custodita nelle banche.”
Filippo: “Quindi, le banconote sono solo promesse di valore?”
Pietro: “In origine, sì. Chi possedeva una banconota poteva recarsi in banca e richiedere l’equivalente in oro. Oggi, però, le banconote non sono più legate all’oro. Sono ‘a corso legale’, il che significa che sono accettate come denaro perché il governo lo stabilisce, e tutti noi confidiamo in questo sistema.”
Filippo: “E oggi? Come effettuiamo i pagamenti?”
Pietro: “Oggi abbiamo molte più opzioni a disposizione. Ad esempio, possiamo utilizzare lo smartphone per pagare. Con le APP collegate al nostro conto bancario o alla carta di credito, basta un tocco e il pagamento è effettuato.”
Filippo: “Ma come funzionano questi pagamenti digitali?”
Pietro: “Funzionano grazie a tecnologie che rendono sicuri i trasferimenti. Quando utilizzi una carta o un’ APP, il denaro viene trasferito digitalmente dal tuo conto a quello del venditore. Avviene rapidamente, e grazie alla crittografia è difficile che qualcuno possa intercettare le informazioni.”
Filippo: “E se il telefono si rompe o non c’è connessione?”
Pietro: “Ottima domanda! In quel caso, puoi ricorrere a metodi tradizionali come le carte di credito o i contanti. È importante avere sempre un piano B. Molte APP, comunque, funzionano anche offline per un certo periodo.”
Filippo: “E le criptovalute, come i bitcoin? Come funzionano?”
Pietro: “Le criptovalute sono un concetto un po’ diverso. Sono una forma di denaro digitale che non è controllata da nessun governo o banca centrale. Le persone possono scambiarsi bitcoin direttamente tra loro senza intermediari, grazie a una rete chiamata ‘blockchain’. È come un grande registro pubblico dove sono registrate tutte le transazioni, ma senza rivelare le identità delle persone coinvolte.”
Filippo: “E a cosa servono?”
Pietro: “Alcuni le utilizzano come investimento, sperando che il loro valore aumenti, mentre altri le usano per acquistare beni e servizi, proprio come facciamo con l’euro o il dollaro. Ma bisogna essere cauti, perché il loro valore può fluttuare rapidamente.”
Filippo: “Quindi un giorno non useremo più le monete e le banconote?”
Pietro: “È possibile, Filippo. Il mondo si sta orientando sempre più verso i pagamenti digitali. Ma, per ora, le monete e le banconote rimangono ancora molto importanti, soprattutto in alcune parti del mondo.”
Filippo: “Allora dobbiamo imparare a utilizzare tutti questi nuovi metodi?”
Pietro: “Esatto, Filippo! È fondamentale conoscere tutti i modi per gestire il nostro denaro, perché ci permette di scegliere quello più conveniente e sicuro per noi. E come sempre, la conoscenza ci rende più forti.”
Mentre la conversazione prosegue tra risate e domande, il sole illumina completamente la cucina. Ogni metodo di pagamento rappresenta un’evoluzione nella nostra società. E Filippo, con la sua insaziabile curiosità, sembra già pronto a comprendere l’importanza delle scelte che facciamo quotidianamente, sia con il denaro che con le idee.
In una luminosa mattina, mentre il profumo del pane appena tostato si mescola a quello del caffè, Pietro e suo figlio Filippo si siedono per la colazione. È il momento ideale per una conversazione stimolante, con il fratellino Leonardo che osserva attentamente, cercando di imitare i gesti del fratello maggiore.
Filippo, con gli occhi pieni di curiosità, pone domande sui metodi di pagamento, dalla loro origine alle moderne tecnologie digitali.
Filippo: “Papà, come facevano le persone a pagare prima dell’invenzione delle monete e delle banconote?”
Pietro: “È una storia affascinante, Filippo. Inizialmente, le persone utilizzavano il baratto: scambiavano direttamente beni e servizi. Immagina di scambiare del grano con una gallina o con una giornata di lavoro nei campi. Tuttavia, questo sistema presentava delle complicazioni, poiché non sempre si trovava qualcuno interessato proprio a ciò che si aveva da offrire.”
Filippo: “E dopo cosa è successo?”
Pietro: “Si è passati ai primi ‘mezzi di pagamento’ come il sale, le conchiglie o i metalli preziosi. Erano oggetti universalmente riconosciuti come preziosi e potevano essere utilizzati per gli acquisti. Anche questi, però, avevano i loro limiti: erano difficili da trasportare e il loro valore variava notevolmente a seconda del luogo.”
Filippo: “Così sono nate le monete?”
Pietro: “Esattamente. Le monete di metalli preziosi, come l’oro e l’argento, erano durevoli e avevano un valore universale. Sono state utilizzate per secoli, ma con il tempo hanno mostrato dei limiti, soprattutto per le grandi transazioni. Così sono state introdotte le banconote, che rappresentavano una determinata quantità di oro o argento custodita nelle banche.”
Filippo: “Quindi, le banconote sono solo promesse di valore?”
Pietro: “In origine, sì. Chi possedeva una banconota poteva recarsi in banca e richiedere l’equivalente in oro. Oggi, però, le banconote non sono più legate all’oro. Sono ‘a corso legale’, il che significa che sono accettate come denaro perché il governo lo stabilisce, e tutti noi confidiamo in questo sistema.”
Filippo: “E oggi? Come effettuiamo i pagamenti?”
Pietro: “Oggi abbiamo molte più opzioni a disposizione. Ad esempio, possiamo utilizzare lo smartphone per pagare. Con le APP collegate al nostro conto bancario o alla carta di credito, basta un tocco e il pagamento è effettuato.”
Filippo: “Ma come funzionano questi pagamenti digitali?”
Pietro: “Funzionano grazie a tecnologie che rendono sicuri i trasferimenti. Quando utilizzi una carta o un’ APP, il denaro viene trasferito digitalmente dal tuo conto a quello del venditore. Avviene rapidamente, e grazie alla crittografia è difficile che qualcuno possa intercettare le informazioni.”
Filippo: “E se il telefono si rompe o non c’è connessione?”
Pietro: “Ottima domanda! In quel caso, puoi ricorrere a metodi tradizionali come le carte di credito o i contanti. È importante avere sempre un piano B. Molte APP, comunque, funzionano anche offline per un certo periodo.”
Filippo: “E le criptovalute, come i bitcoin? Come funzionano?”
Pietro: “Le criptovalute sono un concetto un po’ diverso. Sono una forma di denaro digitale che non è controllata da nessun governo o banca centrale. Le persone possono scambiarsi bitcoin direttamente tra loro senza intermediari, grazie a una rete chiamata ‘blockchain’. È come un grande registro pubblico dove sono registrate tutte le transazioni, ma senza rivelare le identità delle persone coinvolte.”
Filippo: “E a cosa servono?”
Pietro: “Alcuni le utilizzano come investimento, sperando che il loro valore aumenti, mentre altri le usano per acquistare beni e servizi, proprio come facciamo con l’euro o il dollaro. Ma bisogna essere cauti, perché il loro valore può fluttuare rapidamente.”
Filippo: “Quindi un giorno non useremo più le monete e le banconote?”
Pietro: “È possibile, Filippo. Il mondo si sta orientando sempre più verso i pagamenti digitali. Ma, per ora, le monete e le banconote rimangono ancora molto importanti, soprattutto in alcune parti del mondo.”
Filippo: “Allora dobbiamo imparare a utilizzare tutti questi nuovi metodi?”
Pietro: “Esatto, Filippo! È fondamentale conoscere tutti i modi per gestire il nostro denaro, perché ci permette di scegliere quello più conveniente e sicuro per noi. E come sempre, la conoscenza ci rende più forti.”
Mentre la conversazione prosegue tra risate e domande, il sole illumina completamente la cucina. Ogni metodo di pagamento rappresenta un’evoluzione nella nostra società. E Filippo, con la sua insaziabile curiosità, sembra già pronto a comprendere l’importanza delle scelte che facciamo quotidianamente, sia con il denaro che con le idee.