IL CASO CINA-STELLANTIS: prepariamoci a battere le mani ai dirigenti della prima fabbrica auto cinese in Italia!

Claudio F. Fava



La crescita delle reti, professionali o di imprese deve dare la sveglia alla politica. La corsia di sviluppo delle PMI è diventata l'unica resistenza alla colonizzazione delle grandi realtà produttive italiane, contarsi per contare è la nuova post-globalizzazione. Le PMI italiane dell'indotto tecnologico high tech forniscono gli equipaggiamenti elettronici in tutto il mondo industrializzato, e la grande Stellantis si prepara a produrre auto a basso costo, cinesi, in Italia, e magari pretende anche gli incentivi!

E magari l'inaugurazione la fa il presidente Xi Jinping e il pacco è completo!

#stiamoaffittandocapannoniaicinesiperprodurreautocinesi

Attenti alla Cina che produce in Italia. Naturale sviluppo della post-globalizzazione che bisogna arginare! Ma come la Presidente Meloni annuncia a Washington che la via della seta non ci serve per il nostro sviluppo, Stellantis ci propone la via del “Cavallo di Troia”. La grande fratellanza delle PMI italiane è il network vincente ma deve andare contro la confusione strategica che c'è oggi nel Paese. E parlando di Made in Italy il silenzio ingombrante delle Istituzioni che appaiono molto più spesso in video dedicati a moda, gastronomia e turismo, mortificano soprattutto le PMI, l'artigianato, le officine, i professionisti nell'area building e processi industriali.

Sveglia! Sembra che in Italia debbano avere successo solo le strutture produttive di grande dimensione.

Ricercatori... ricercate lo sviluppo delle reti con e per le PMI. Specie tecnologicamente predisposte.

Start-up innovative interconnesse e complementari. Se facessimo le auto cinesi in Italia occupando forse il 30% di operai italiani, ci spelleremo 

da soli la nostra pelle che è la nostra grande capacità innovativa. Addio resilienza! In Germania (che ha solo il 5% di PIL in più di noi nell'industria) scrivono:

“Italien wird unterschätzt, das kann sich für Anleger rächen”.

Tradotto l’Italia è sottovalutata.

Quando la Camera di Commercio Estero Italo-tedesca di Milano chiede agli imprenditori tedeschi arrivati dalla Germania quali prodotti, secondo loro, l’Italia esporta con particolare successo, spesso sentono dire: vino, olio d’oliva o moda. In realtà, l’export italiano di maggiore successo in Germania è costituito da acciaio, macchinari, prodotti chimici e farmaceutici – molto più avanti rispetto a cibo e moda. L’episodio evidenzia il cronico errore di valutazione del partner, frase che mi ha colpito molto quando l'ho letta. Ma occorre dare l'esempio di come realizzare la solidarietà necessaria, tipica delle reti di impresa, ed usare la conseguente massa critica per rinegoziare la tutela delle PMI nei momenti di crisi. Magari creando la FONDAZIONE DELLE PMI, che se coordinate rappresentano oltre il 50% della forza lavoro del settore privato.