In Bilico tra Norme e Necessità: il dibattito sulla sicurezza nei cantieri

di Achille Ducoli




In questi giorni, su tutti i media, il tema ricorrente è l'incidente avvenuto a Firenze, dove, in un unico incidente di cantiere, ci sono stati 5 decessi. Questo evento è definibile come una tragedia, l'ennesima nei cantieri, che ha riacceso i riflettori sul problema della sicurezza sul lavoro e sulla responsabilità delle imprese e del mercato nella corsa al ribasso degli appalti, sia pubblici che privati.

Negli anni, il problema è stato affrontato a tutto campo: tutti gli enti pubblici e privati sono stati coinvolti, sono entrate in vigore regole sempre più stringenti, sono stati erogati fondi per la formazione del personale, ed è stata facilitata la fiscalità delle imprese per l'acquisto di macchinari sempre più sicuri. Ma allora, come mai non si riscontrano benefici sul fronte della sicurezza e continuano ad aumentare le morti bianche?

Questo argomento è stato affrontato in un dibattito con gli addetti ai lavori, e sono stati discussi temi di cui si parla veramente poco, ma che fanno riflettere e comprendere molte dinamiche che, purtroppo, alle istituzioni sfuggono. Queste dinamiche affrontano l'argomento con impeto e con reazioni emotive solo dopo eventi come Firenze e Brandizzo, dove si va a cercare un capro espiatorio e si dettano nuove regole, come la patente a punti sulle imprese.

Sono stati volutamente indicati come esempio i cantieri precedentemente citati, in quanto si tratta di un cantiere a committenza privata e uno a committenza pubblica, a indicare che la problematica esiste in entrambi i casi.

Da un’attenta analisi, si riscontrano criticità di vario genere, ma quelle che fanno più riflettere e sono le più sentite nelle imprese sono le seguenti.

Nell'aggiudicazione di lavori, si richiedono garanzie fideiussorie, certificazione dell'azienda, capacità finanziaria, ecc., mentre nella successiva fase di subappalto, la maggior parte di questi requisiti non è richiesta; di conseguenza, è ipotizzabile che l'impresa appaltatrice cerchi di avvalersi di subappaltatori economicamente vantaggiosi.

Un altro tema molto sentito è quello delle aziende "improvvisate", cioè quelle aziende che nascono e si mettono sul mercato con dei prezzi sulla esecuzione dei lavori molto bassi, che molte volte non vantano nessuna competenza specifica. Questo accade in quanto è sufficiente andare in Camera di Commercio e avviare l'attività senza mostrare alcun requisito. Ma un argomento a cui dare realmente importanza, e che può far comprendere un aspetto indispensabile sul quale nessuno ha mai pensato di intervenire, è il tempo di esecuzione delle opere e la consegna dei lavori. In qualsiasi cantiere vi è un direttore lavori, un coordinatore, il progettista, il responsabile sicurezza e altre figure responsabili incaricate dall'ente o dall'appaltatore, che si occupano di tutti gli aspetti relativi al cantiere, ma nessuno si occupa dei tempi reali della realizzazione completa delle opere, con uno studio dei tempi di esecuzione delle lavorazioni calcolando anche gli imprevisti, le interferenze, i tempi di riposo dei materiali (esempio il calcestruzzo).

I tempi vengono decisi in base alle esigenze dell'ente o di un business plan preparato a tavolino mesi o anni prima dell'intervento. Questo può essere realmente uno degli effetti scatenanti? Analizzando i due scenari di infortunio sopra citati, potremmo realmente valutare che la causa sia questa.

Brandizzo: per la sostituzione dei binari, la tempistica per l'esecuzione è stata di 6 ore.

Firenze: per l'apertura di un certo commerciale, in 120 giorni.

#Riflettiamoci.