INDUSTRIA E INNOVAZIONE

di Ortensio Falco



"L’Italia è un grande Paese industriale, il secondo in Europa e uno tra i principali al mondo. Le imprese manifatturiere italiane rappresentano il motore del cambiamento e dello sviluppo economico. Con la loro capacità di produrre ricchezza e occupazione contribuiscono alla stabilità economico-finanziaria ed alla coesione sociale"


"La capacità di innovare, di generare nuove idee e di concretizzarle è da sempre una caratteristica peculiare dell'uomo, traslatasi nel tempo nelle relative forme organizzative e strutture sociali"


Con queste due citazioni che ben rappresentano i concetti di industria e innovazione vogliamo prendere in esame lo stato dell’arte del processo tecnologico cui siamo parte e analizzarne i prossimi sviluppi.

Per capire dove siamo partiamo dalla 4° rivoluzione industriale prendendo in prestito l’esempio COMAU, ovvero, il frutto di una approfondita conoscenza capace di generare una delle prime visioni concrete ma innovative di FABBRICA 4.0.

Alla base vi era l’idea di HUMANufacturing60 che ha visto l’uomo al centro dei processi della smart factory e la sua interazione diretta e sicura con le macchine. Quindi, nel pieno del 2017 ad un passo dal 2018 difronte ad uno scenario convulso tra robot automatici, macchine industriali etc. per la prima volta È L’UOMO che riesce in qualche modo a collaborare e gestire in perfetta sinergia il processo produttivo.

L’idea di FABBRICA 4.0 non è fantasia o teoria. È tutto vero.

Grazie ad una stazione di assemblaggio automatizzata COMAUSmartRob due veicoli a guida autonoma AGILE 1500 e un robot industriale collaborativo ad alto payload AURA (Advanced Use Robotic Arm) sono connessi tra loro in modalità wireless e gestiscono informazioni generate dai PLC.

Messo a fuoco tale scenario e digerito cosa vi fosse in questa interconnessioni sembrava che il futuro fosse già tutto scritto e compiuto: l'Internet of Things “internet delle cose” è finalmente realtà; esiste ed è reale l’interconnessione dei dati ed il governo dei sensori; sono perfettibili il cloud computing etc...

“Cosa può mancare? Cosa può mai altro accadere in un mondo che velocemente implementa tale modello e rende tutto automatico con l’uomo che al centro che ne gestisce i processi?”

Succede l’imprevedibile. Si parte da Wuhan in Cina e da Codogno-Bergamo per poi dirompere in tutto il mondo travolti dal COVID-19 a cavallo tra la fine del 2019-2021 lasciandoci in consegna una sola cosa, una sola interpretazione ed una univoca visione che va oltre il post pandemia, supera pure chi annega in mare o chi si trova nel bel mezzo di un conflitto Russo-Ucraino e aimè oggi conflitto Israelo-Palestinese... in una sola parola: RESILIENZA.

Nasce per ogni uomo la necessità di superare questo nefasto evento traumatico. Ogni individuo ha bisogno di porre l’accento sulla sua capacità individuale di sopravvivenza. La cura a questo malessere: l’Industria 5.0

L’uomo rifonda con nuove idee e paradigmi il processo mentale che deve nuovamente ricreare: il benessere dell’uomo al centro dell’industria e favorire quindi la fusione tra velocità e efficienza delle tecnologie per il pieno raggiungimento della TRANSIZIONE.

La resilienza si lega alla transizione in modo indissolubile e univoco: l’uomo supera il trauma cambiando il modo di vivere di essere di esistere.

Nuovamente, l’Industria 5.0 si inter-roga: «cosa la tecnologia può fare per i lavoratori» «il pensiero critico dell’uomo vince su ogni cosa?»

«vince sull’IA (Intelligenza Artificiale) sulla VR/AR - (Realtà Virtuale/Realtà Aumentata)?»

A completare il quadro perfetto ci viene in aiuto: il NEXT GENERATION EU per mezzo del PNRR e ci dona l’ultimo tassello di un puzzle che mai nessuno avrebbe composto LA SOSTENIBILITÀ.

Ora il puzzle è completo, abbiamo in dote:

RESILIENZA-TRANSIZIONE-SOSTENIBILITÀ.

Ci vediamo al 2° episodio per interagire con il puzzle.