Navigare nelle Acque del Pignoramento: strategie e soluzioni per imprese e contribuenti

di Antonio Procida



In questo particolare momento storico, con molte imprese che potrebbero affrontare difficoltà nel pagare le prossime rate in scadenza della Rottamazione Quater ed un prevedibile aumento dell'utilizzo di misure esecutive da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione, è fondamentale comprendere come affrontare questo scenario.

Tra le varie misure esecutive utilizzate di recente, il pignoramento del conto corrente rappresenta uno strumento sempre più frequente nel recupero dell'Agenzia delle Entrate Riscossione nei confronti di contribuenti inadempienti.

Il pignoramento del conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione rappresenta una procedura esecutiva inclusa nella categoria più ampia del “Pignoramento dei crediti verso terzi”, disciplinata dall’articolo 72-bis del D.P.R. n. 602/73. Tale procedura ha inizio con l'invio di una comunicazione alla banca, con la quale si informa che, in mancanza del pagamento del debito da parte del contribuente entro 60 giorni, la banca è tenuta a trasferire l'importo presente sul conto corrente direttamente all'Agenzia delle Entrate Riscossione.

Una volta ricevuta la comunicazione, quali strategie possono essere adottate?

Assumendo che il debito alla base del pignoramento non sia contestabile, è essenziale comprendere come interrompere la procedura di pignoramento del conto corrente senza dover pagare immediatamente il debito. La soluzione migliore è richiedere una rateazione. Questa, con le nuove regole, può essere richiesta senza necessità di dimostrare difficoltà finanziarie del contribuente fino a un importo massimo di 120.000 euro.

Tuttavia, è fondamentale non limitarsi solo alla richiesta di rateazione, ma dimostrare il pagamento della prima rata entro 60 giorni dalla notifica dell'atto di pignoramento. In caso contrario, dopo questo termine e una volta eseguito il trasferimento dei fondi, sarà impossibile sospendere l'esecuzione forzata.

Le richieste di rateazione sospendono i pignoramenti in corso e ne impediscono di futuri, a condizione che siano basate sulle stesse cartelle oggetto della rateazione.

Tuttavia, non hanno effetto sulle misure cautelari come il fermo amministrativo e l'ipoteca, se già esistenti.

Per quanto riguarda queste ultime misure, è fondamentale prestare ulteriore attenzione. Se si riceve un preavviso di fermo amministrativo o di ipoteca, l'accettazione della rateazione e il pagamento della prima rata impediranno l'esecuzione della misura cautelare. Tuttavia, se già attuate, le conseguenze cambiano. Il fermo amministrativo può essere sospeso dimostrando il pagamento della prima rata, consentendo la circolazione del veicolo. Tuttavia, l'ipoteca rimarrà in vigore fino a estinzione totale del debito.

Ecco questo panorama economico evidenzia l'importanza vitale di una conoscenza approfondita delle normative vigenti e delle strategie difensive a disposizione dei contribuenti e delle imprese.